Caro Gigi2020 vergognati

 Foto © arm | 
Con tutto il rispetto, ma sono deluso della sua campagna elettorale.
Fin ora mi era molto sinaptico come era il modio di agire politicamente (apprate le questioni Benko e compaia bella), e come si è espresso nel deitschen Dialekt. Per me lei era la persona giusta la posto giusto nel Walsch targato Bolzano. Un Walscho D.O.C. Sudtirolese. Fin ora! Quando ho visto i manifesti elettorali del PD nella sua città, mi e venuto il dubito. Ma questo vende il patrimonio comune per una manciata di voti, era il mio primo pensiero. La fascia colorata non mi convince. Mi ricorda la Dachmarke, che è il simbolo del vendere contenuti superficiali. Come si fa a citare Hannah Arendt, senza mettere il suo nome? È uso comune, se si cita una frase non propria, di riferirsi al autore.
Come li viene quattro?
Pensi che la gente comune sa quale è il significato del Niemand hat das Recht zu gehorchen. Potrebbe essere anche una frase del ramo combattente di Lotta Continua, o nella tradizione del autunno 1977. Pur trotto il mio italiano – per mancanze di pratica – e di povere parole. Mi manche la terminologia adatta, per esprimere la vergogniano Fremdschämen che provo, perché lei ha osato a gittare le ultime parole scritte di Alexander Langer. Nessuno è degnino, sopra tutto in questo contesto, a fare una cosa del genere. D' ora in in poi, lei per me è il Barabbas-politico, che per tre Lira a venduto il ricordo e i contenuti morali di Langer. Su questa eredità non si fanno le scommesse. Toll!
© PD Bolzano |

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