Die Walsche 2.0

 |  foto G16 © arminpost |  
Cara Madé!
Ti invidio come te ti esprimi nel italiano. Quasi senza accento parli entrambi le due lingue Sudtirolesi. Sei figlia targata anni 90. Ho avuto il piacere di passare tempo con te quando eri adolescente. Erano dei bellissimi momenti estivi. Adesso sei donna. Studi nella capitale Tiroles. Voi diventare chirurga. Questo mi piace. E mi piace anche, che hai partorito un libro. Quattrostorie. Con un un bello stile letterario, come lo ho vissuto alla tua presentazione al Centro Trevi. Le tue doti sono speziali. Persone come te sono rare in una terra che coltiva diversi orti culturali. Ti auguro altri edizioni del tuo mondo espressivo. In bocca al lupo per il futuro.

Bei der Vorstellung des Erstlingswerk von Madé Neumair (21) war der Saal voll, am
15. Februar. Freunde, Familie, Bekannte und eine Vielzahl von Interessierten. Auffällig war, dass die Präsentation eine rein italienische Angelegenheit war. Stört mich weiter nicht. Das Autonomiemodell ein voller Erfolg in Puncto ethischer Trennung. Vielen engstirnigen mir-sein-mir Pseudo-Tirolern und Schildkröten-Aktivisten täten Kontakte mit jungen Menschen wie Madé gut, um Weltoffener zu werden. Die Realität hat die literarische Walsche (1982) längst eingeholt. Eine junge Frau – aus einer Mischehe – ist auf walsch literarisch hervorgetreten. Selbstbewusst ihrer mehrsprachigen Identität lebend. Toll!


Madè Neumair, Quattrostorie
Edizioni alpha beta Verlag,  2016
Broschur, 240 Seiten
ISBN: 978-88-7223-253-8


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